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Il convitato di pietra, version du recueil napolitain


ANONYME, "Convitato di pietra" in "Gibaldone de' soggetti da recitarsi all'impronto alcunij proprij e gl'altri da diversi, raccolti di D. Anibale Sersale Conte di Casamarciano, s. d., (n° 21)
Ms cote AA.XI.40, Biblioteca Nazionale, Napoli, p. 155-159, s. d.
(éd. moderne : M. Spaziani, Don Giovanni, dagli scenari dell'arte alla Foire, Roma, 1978, p. 99-111 et F. Cotticelli, The Commedia dell'arte in Naples : A Bilingual Edition of the 176 Casamarciano Scenarios, London, Scarecrow Press, 2001, t. II, p. 426-430)

Avec Il convitato di pietra de Cicognini, Il convitato di pietra, version du recueil Montalvo et Il convitato di pietra, version du recueil Ciro Monarca, ce scenario de commedia dell'arte constitue l'une des quatre versions théâtrales italiennes du sujet connues pour le XVIIe siècle.

Les principaux points de rencontre avec Don Juan ou le Festin de pierre sont les suivants :

des personnes faites comme vous êtes
donnez-moi la main


CONVITATO DI PIETRA

ATTORI

RE DI NAPOLI
DUCA OTTAVIO, nipote
COVIELLO, suo servo
DONNA ISABELLA, dama di corte
DON PIETRO TENORIO, capitano della guardia del re
DON GIOVANNI TENORIO, nipote
POLLICINELLA, suo servo
RE DI CASTIGLIA
COMMENDATORE ULLOA
DONNA ANNA, sua figlia
SERVI
IL DOTTORE ] parenti napoletani
TARTAGLIA ]
ROSETTA, figlia di Tartaglia
PAGGIO
MUSICI
STATUA
TISBEA, pescatrice
POZZOLANO
CORTEGGIO DEL RE DI NAPOLI
CORTEGGIO DEL RE DI CASTIGLIA

(Napoli e Castiglia)

ACCESSORI

Spada vecchia per Policinella,
Lanterna,
2 canne per pescare,
2 panieri,
Cappa,
Pesce fresco,
Mazzo di ravanelli,
Scopa,
Bastoni per bastonare,
Lista per Pollicinella,
Abito per Donna Anna a lutto,
Lettera,
2 sedie d'appoggio,
Trombetta,
2 candelieri accesi,
Calascione,
Tamburello,
Altri strumenti musicali,
Attrezzatura per il salto,
Trabocco,
Iscrizione per la statua.

Credenza e apparato per il pranzo, con sedie, buffè e tutto il necessario, e roba da mangiare e da bere.
Credenza e apparato luttuoso per il pranzo, con sedie, buffè e tutto il necessario, e roba da mangiare e da bere, ma ogni cosa deve essere nera e a lutto, perfino la tovaglia nera, il pane nero, i lumi neri, e un piatto con i serpi.
Cavallo di pietra e vestito per la statua.

Barba e parrucca bianca,
Corazza, elmo, scudo,
2 costumi da diavolo
Vestito di carne per l'anima di Don Giovanni,
Polvere d'incenso e pece greca per le fiamme.

LUOGHI DELL'AZIONE

Città di Napoli,
Camera del re di Napoli,
Bosco e mare con tempesta,
Camera del duca Ottavio,
Camera del re di Castiglia,
Città della Castiglia,
Podere,
Campagna,
Tempio con statua a cavallo e iscrizione, in campagna,
Casino in campagna,
Campagnia con tempio e apparato luttuoso,
Inferno.

ATTO PRIMO

Scena I
Napoli - Camera - Notte

Donna Isabella entra trattenendo Don Giovanni Tenorio per scoprire chi è. Lui rifiuta di farsi riconoscere. Lei grida: "O di corte!",

In questo

Entra il re con un lume in mano. Donna Isabella fugge, Don Giovanni indietreggia.
Il re fa per riconoscerlo, Don Giovanni gli spenge il lume, e al buio il re chiama

Don pietro: gli ordina di scoprire chi è la dama, chi è il cavaliere, ed esce.
Don Pietro rimane al buio, Don Giovanni riconosce lo zio dalla voce ed esce allo scoperto. Don Pietro gli chiede chi è la dama disonorata. Lui: Donna Isabella. Don Pietro gli consiglia di fuggire dal balcone, perché il palazzo è chiuso e sorvegliato da tutte le parti. Don Giovanni esce per andarsi a buttare dal balcone; Don Pietro resta e chiama

Donna Isabella. Le chiede se ha riconosciuto colui che ha violato il suo onore. Lei dice di non averlo riconosciuto, ma che aveva appuntamento con il duca Ottavio. Don Pietro allora le dice che è stato il duca a passare la notte con lei, giacché si erano dati appuntamento; e le dice di affermare che soltanto il duca può essersi introdotto di notte nelle sue stanze, qualora il re le facesse qualche domanda; e lui farà in modo che il duca diventi suo sposo. Donna Isabella si ritira e Don Pietro esce per andare dal re.

Scena II
Città

Pollicinella con lanterna e spada, aspettando il padrone, si corica, spenge il lume e si mette a dormire.

In questo

Don Giovanni si butta dal balcone. Pollicinella viene svegliato dal rumore. Fanno la loro scena del duello al buio. Dopo tale scena si riconoscono, e se ne vanno a preparare la partenza per la Castiglia.

Scena III
Alba - Camera

Il re entra chiedendo a Don Pietro se ha riconosciuto il cavaliere e la dama. Lui risponde che la dama violata era Donna Isabella, il cavaliere colpevole il duca Ottavio. :Il re ordina di chiamare la dama; lui la chiama.
Donna Isabella conferma al re che il delinquente è il duca Ottavio, e il re la rimprovera e la relega pertanto in prigione nella sue stanze. Donna Isabella esce. Il re ordina a Don Pietro di arrestare il duca Ottavio, e si ritira. Don Pietro va ad incontrare il duca ed esce.

Scena IV
Camera del duca Ottavio

Il duca Ottavio, vestendosi, si lamenta con Coviello di non aver passato la notte con Donna Isabella così come avevano stabilito, perché trattenuto al gioco.

In questo

Don Pietro gli dice del mandato di carcerazione ordinato a suo nome, per aver violato la castità di Donna Isabella durante la notte. Il duca confuso dimostra a Don Pietro la sua innocenza. Don Pietro gli consiglia di fuggire in Castiglia, e gli promette di dire al re che non l'ha trovato. Il duca lo ringrazia, e accettando il partito esce; Don Pietro esce a sua volta per andare ad avvertire il re.

Scena V
Città

Dottore dice a Tartaglia, suo parente, che le faccende del tribunale vanno piuttosto male, e afferma di volersi trasferire alla corte di Castiglia per pretendere qualcosa di meglio. Tartaglia vuole andarsene anche lui, e portare con sé sua figlia Rosetta. :Decidono di imbarcarsi ed escono.

Scena VI
Bosco e mare

In questo

Tisbea, col paniere e con la canna da pesca, fa l'elogio della quiete di cui gode in campagna, si siede e pesca.

In questo

Rosetta la saluta, e anch'essa si mette a pescare con canna e paniere. Tisbea le chiede di dove è. Lei risponde che è di Napoli, che sta per andare con suo padre e suo zio alla corte di Castiglia, e che finché non trovano la barca che ce li porta, rimane lì. Cominciano a pescare con lazzi. Quindi scoppia una tempesta e si sentono delle urla dal mare. Loro dicono di vedere una barca che affonda e due uomini in acqua che gridano: "A terra! A terra!"

In questo

Don Giovanni e Pollicinella arrivano dal mare. Tisbea piglia Don Giovanni e Rosetta piglia Pollicinella. Fanno lazzi. Don Giovanni finge di innamorarsi di quella e le chiede chi è. Lei: una contadina. Don Giovanni gli giura di sposarla e si ritirano. Rosetta resta e fa la scena con Pollicinella; poi lo lascia ed esce.

In questo

Tisbea chiede a Pollicinella chi è quel giovane. Lui risponde che è suo fratello e che sono nati tutt'e due dallo stesso parto: suo fratello si chiama Don Giovanni grosso, mentre lui è Don Giovannino. Fanno il lazzo del "giorno e notte" e del "lunatico".

In questo

Don Giovanni che stava osservando, viene fuori e vuol bastonarlo; Pollicinella cerca di nascondersi dietro a Tisbea, fanno il lazzo del "lunatico". Lei lo calma, e Don Giovanni le chiede il permesso di andarsene: Tisbea vuole andarsene con lui, ma lui glielo proibisce dicendole che per la sua gloria le deve bastare il fatto che un cavaliere della sua stazza abbia goduto di lei, e dice a Pollicinella di metterla a capo della lista e di seguirlo. Lui le butta la lista ai piedi e segue il padrone. Tisbea: il suo lamento, e buttandosi in mare ed affogando conclude l'atto.

ATTO SECONDO

Scena I
Castiglia - Camera

Il re di Castiglia entra chiedendo al duca Ottavio la ragione che lo ha spinto a lasciare Napoli per trasferirsi in Castiglia. Lui allora gli racconta di come lo hanno calunniato, accusandolo di aver oltraggiato l'onore di una dama del re di Napoli; gli rivela di essere innocente. Il re giura di difenderlo, e ospitandolo a corte gli assicura la sua protezione.

In questo, trombe.

Il re ordina che si vada a vedere chi è. Coviello dice che si tratta del commendatore Ulloa. Il re vuole accoglierlo bene, e ordina che si portino delle sedie. Coviello porta le sedie.

In questo

Il commendatore riverisce il re, e dice di aver stipulato il trattato di pace tra Portogallo e Castiglia. Il re gli chiede della città di Lisbona. Il commendatore gli fa l'elogio della bellezza della città. Dopo tale scena, il re gli chiede se ha una figlia; lui dice di averne una che si chiama Donna Anna. Il re dice che vuole maritarla secondo il suo gusto; il commendatore contento chiede dello sposo. Lui gli dice che si tratta del duca Ottavio, cavaliere napoletano.Il commendatore contento va a dare la buona notizia alla figlia. Il re dice al duca di prepararsi alle nozze per la sera, ed esce; il duca lo segue, e Coviello, allegro, resta, poi esce.

Scena II
Città della Castiglia

Il Dottore e Tartaglia dicono di aver lasciato Rosetta al podere, e di essere venuti a cercare un posto a corte.

In questo vedono

Coviello: si riconoscono, fanno cerimonie. Coviello chiede se portano Rosetta. Loro rispondono che l'hanno lasciata al podere e che la vogliono portare in città. Coviello si offre e quelli lo invitano ad andare al podere; lui dice di volerci andare. Quelli si congedano ed escono, e Coviello esce per andare a parlare col padrone.

Entra

Don Giovanni con Pollicinella, felici per essere arrivati in Castiglia. Don Giovanni loda la bellezza della città, la bizzarria dei cavalieri e la bellezza delle dame, e giura di gordersele in quantità.

In questo

Il duca Ottavio parla con Coviello della felicità del suo matrimonio; si accorgono di Don Giovanni e si meravigliano. Don Giovanni si avvede del duca, fanno complimenti. Il duca dice di essere al servizio di sua maestà, Don Giovanni se ne rallegra e gli chiede se sia venuto accompagnato da una dama. Lui gli dice tutto sulle nozze con Donna Anna Ulloa; si esibisce e se ne va con Coviello. Don Giovanni dice al suo servo di voler godere di Donna Anna, così come godette di Donna Isabella a Napoli.

In questo

Arriva un paggio con una lettera. Credendo che Don Giovanni sia il duca, gliela lascia in nome della padrona Donna Anna, e esce. Lui la legge e scopre che Donna Anna aspetta il duca avvolto nella solita cappa alle due della notte.
Don Giovanni decide di andare lui.

In questo

Arrivano Coviello e il duca Ottavio con la cappa spiegata. Don Giovanni, pronto, gli chiede cappa e cappello, dicendogli di dover andare a fare un pezzo; lui gliele dà, e Don Giovanni gli dà la lettera, dicendo di averla trovata in mano al servo, e finge di sgridarlo. Il duca dice di non preoccuparsi, e Don Giovanni se ne va col servo. Il duca e Coviello restano; il duca legge la lettera con l'invito per la notte, ed escono a cercare i musici.

Scena III
Campagna

Il dottore e Tartaglia dicono a Rosetta di aver trovato un amico a corte; le dicono di Coviello. Lei ne è felice e vorrebbe vederlo; loro dicono che l'aspettano al podere perché l'hanno invitato. Rosetta dice di voler prendere marito; dopo, fanno il lazzo della semplicità ed escono.

Scena IV
Notte - Città

Don Giovanni, con elmo, corazza e scudo, chiede a Pollicinella se i musici sono pronti. :Lui dice di sì. Don Giovanni: "Falli suonare!". I musici suonano.

In questo

Donna Anna dalla finestra gli fa cenno d'entrare. Lui fa cessare la musica, entra e dietro di lui Pollicinella.

Il duca e Coviello fanno suonare i musici; sentono che nessuno risponde; se ne vanno dicendo che li ha disturbati nel loro intento il commendatore che è sopraggiunto; ed escono.

Don Giovanni da dentro viene fuori battendosi col commendatore; dopo la scena, lo uccide e va via. Il commendatore cade.

In questo

Pollicinella, uscendo di corsa dalla casa, urta il morto e fa la sua caduta; poi esce per andare dal padrone.

In questo

Donna Anna da casa, col lume, vede il padre morto, lo piange e chiama soccorso. I servi portano il morto in casa, e si ritirano tutti quanti.

Scena V
Camera - Giorno

Il duca Ottavio e Coviello. Il duca dice di voler andare a discolparsi con Donna Anna per essere andato sotto alle sue finestre a notte inoltrata con la musica.

In questo

Don Giovanni e Pollicinella. Don Giovanni restituisce la cappa e il cappello al duca, lo ringrazia e dice che durante la notte ha fatto il pezzo, e anche il morto, e via. :Pollicinella lo segue, loro restano.

In questo

Il re di Castiglia chiede al duca Ottavio se gli piace la Castiglia. Lui dice che è molto bella, poiché ci vive un re della sua grandezza.

In questo

Donna Anna, vestita di nero, si butta ai piedi del re e chiede giustizia per la morte del padre. Il re le giura vendetta; la manda a casa, offrendole, per consolarla, la sua protezione. Lei esce per recarsi al chiostro. Il re ordina che si faccia un tempio per seppellire il commendatore, e che questo sia l'asilo per qualsiasi delinquente. Ordina il taglione, e di affiggere il bando: chi sa chi è il delinquente, verrà ricompensato con diecimila scudi; esce. Il duca dà ordine a Coviello di far affiggere il bando, e via. :Coviello esce per affiggere il bando.

Pollicinella ha sentito tutto e vuole avvisare il padrone.

In questo

Don Giovanni sgrida il servo per essersi allontanato da lui. Pollicinella gli dice tutto sul tempio, sull'immunità che il tempio può garantigli e sul taglione. Don Giovanni ascolta, e via col servo per la campagna.

Scena VI
Campagna

Il pozzolano tratta con il dottore e con Tartaglia per sposare Rosetta. Loro, dopo la scena, chiamano

Rosetta: lei, capito di essergli data in sposa, si rallegra, gli dà la mano, pigliano gli strumenti e cominciano a ballare e a suonare.

In questo

Don Giovanni e Pollicinella entrano in mezzo e ballano. Dopo il lazzo del maestro di ballo, Don Giovanni porta via Rosetta abbracciandola. Loro si accorgono che manca la sposa, pensano sia stato Pollicinella, gli sono addosso, e con rumori e bastonate finiscono il secondo atto.

ATTO III

Scena I
Tempio con statua a cavallo, in campagnia

Don Giovanni ride con Pollicinella della burla fatta ai contadini. Quest'ultimo dice però che egli si è divertito, mentre lui ha avuto le bastonate.

In questo

Don Giovanni si volta e vede il tempio con la statua del commendatore Ulloa ucciso, e Don Giovanni la guarda, legge l'iscrizione e lo invita a cenare con lui. La statua dice: "Sì". Pollicinella esprime le sue paure, Don Giovanni lo manda a corte per sapere che cosa vi si dice sul suo conto; e aggiunge che l'attende per la cena. Pollicinella via, e :Don Giovanni parte.

Scena II
Campagna

Il dottore, Tartaglia e il pozzolano arrivano chiedendo a Rosetta dove sia stata con il maestro di ballo. Lei risponde che l'ha portata in una grotta, e che le ha messo l'occhialone in mano. Loro vanno a chiedere giustizia.

Scena III
Camera

Il duca Ottavio ascolta Coviello, il quale pensa che sia stato Don Giovanni ad ammazzare il commendatore. Il duca lo riprende, perché quello è un cavaliere ben nato.

In questo

Pollicinella vede il duca, lo riverisce con timore. Quelli gli chiedono del padrone; Pollicinella dice che si trova in campagna, nascosto nel tempio, e inavvertitamente gli dice tutto. Il duca si arrabbia e manda tramite il servo la disfida al padrone; e parte Pollicinella con la disfida. Loro restano,

In questo

Il re chiede al duca se si sa qualcosa dell'uccisore. Il duca riferisce tutto ciò che gli ha detto il servo di Don Giovanni, dice che egli si è ritirato nel tempio. Il re ordina di porgli degli agguati, cosicché venga preso quando esce dal tempio.

In questo

Il dottore e Tartaglia chiedono per la figlia, giustizia al re contro Don Giovanni. Il re promette, e via tutti.

Scena IV
Casino in campagna

Don Giovanni è ansioso per il ritardo del servo.

In questo

Pollicinella gli dice della disfida del duca Ottavio. Lui se ne ride.

In questo, si avvia il banchetto,

Don Giovanni ordina che si porti la cena: si porta il tutto. Dopo lazzi con Pollicinella, si mette a mangiare.

In questo si bussa.

Don Giovanni dice di andare a vedere chi bussa. Pollicinella risponde: "È la statua". Don Giovanni gli va incontro.

In questo

La statua si siede. Don Giovanni fa fare un brindisi alla più bella dama di cui ha goduto in Castiglia. Policinella ne elenca molte, infine dice che Donna Anna è la più bella. La statua si alza, invita Don Giovanni a cena, e via. Don Giovanni per prepararsi parte col servo.

Scena V
Città

Il dottore e Tartaglia pregano il pozzolano di prendersi Rosetta, perché volevano controdotarlo in maniera vantaggiosa. Lui si accontenta, e vanno via.

Scena VI
Campagna con tempio a lutto e apparato luttuoso

Don Giovanni dice a Pollicinella che è ora di andare al tempio dove la statua lo ha invitato. Pollicinella rifiuta di andarci; lui lo minaccia.

In questo

Statua con tavola nera e tutta luttuosa. Don giovanni mangia; infine la statua chiede di dargli la mano. Don Giovanni gliela dà; la statua gli dice di pentirsi; lui: giammai. La statua spicca il volo, lui sprofonda, Pollicinella va via.

Scena VII
Camera

Il duca, insieme a Coviello, arriva dicendo al re di aver dato ordine alle guardie di catturare Don Giovanni.

In questo

Pollicinella, fuggendo, dice al re che il padrone è andato a casa del diavolo. Il re dice che così il cielo castiga gli empi; e tutti via.

Scena VIII
Inferno

L'anima di Don Giovanni: il suo lamento, e finisce l'opera.




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